top of page


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Francesco Giuseppe Nullo nasce il 1°marzo 1826 a Bergamo. Primo di sei figli, proviene da un'agiata famiglia di commercianti. Arcangelo Nullo, il padre, è proprietario di un negozio di tessuti e la madre, Angela Magno, proviene da una famiglia di possidenti e commercianti.

 

1837-1847: Francesco Nullo frequenta i quattro corsi ginnasiali al collegio vescovile di  Celana, completa i suoi studi a Milano, studiando diritto mercantile, scienze applicate e disegno.

 

Marzo 1848: insieme ai due fratelli, Giuseppe e Ludovico, è tra i primi bergamaschi ad accorrere in aiuto agli insorti milanesi a Porta Tosa, durante le Cinque giornate.

 

Aprile-agosto 1848: Nel corso della Prima Guerra d'Indipendenza va a Treviso con i volontari della scuola di Artiglieria di Milano e partecipa agli scontri con le truppe austriache del generale Nugent. Il 14 giugno, capitolata la città, raggiunge i bergamaschi comandati da Gabriele Camozzi nella difesa dello Stelvio. Dopo la firma dell'armistizio di Salasco del 9 agosto e il ritorno degli austriaci in Lombardia, i corpi volontari schierati a difesa della linea Tonale-Stelvio ripiegano in Svizzeria e poi in Piemonte. Qui Nullo si arruola con altri nella Divisione lombarda.

 

Giugno-agosto 1849: dimessosi dall'esercito sardo, si unisce ai Lancieri della morte guidati dal colonello Masina alla difesa della Repubblica romana, sotto il comando di Garibaldi. Dopo la capitolazione di Roma, segue la colonna di Garibaldi verso Venezia per portare soccorso alla Repubblica di Manin.

Ai primi di agosto, la colonna si scoglie per l'impossibilità di proseguire.

 

Novembre 1849: rientrato a Bergamo e deluso per il fallimento della Prima Guerra d'Indipendenza, si ritira a Caprino, dove l'11 novembre viene arrestato con l'accusa di detenzione d'armi. Viene liberato pochi giorni dopo per mancanza d'informazioni sulla sua situazione politica.

 

1849-1858: dopo aver gestito il negozio paterno, si dedica a una carriera lavorativa della tessitura di lino e della canapa presso il complesso S. Anna a Clusone.

 

Gennaio-aprile 1859: compie frequenti viaggi oltre il Ticino e di Ponte del Chiasso, ufficialmente per affari, ma con ogni probabilità per prendere accordi in vista di una nuova guerra con l'Austria. Il 24 aprile affida la gestione della ditta al fratello Giovanni e consegna alla fidanzata Celestina Belotti il testamento in favore della madre. Il 3 maggio si presenta a Torino al comando dei Cacciatori delle Alpi, che durante la Seconda Guerra d'Indipendenza supportano l'esercito piemontese nell'area pedemontana lombarda: si arruola tra le Guide a cavallo.

 

Maggio-giugno 1859: il 23 maggio è tra i volontari, che, insieme a parte delle truppe dell'esercito franco-piemontese, attraversano il Ticino a Sesto Calende. La sera del 7 giugno, insieme ad Antonio Curò, entra sotto merite spoglie nella città natale e fornisce a Garibaldi le informazioni che permettono il trionfale ingresso da Porta San Lorenzo il giorno seguente: Bergamo è definitivamente libera dalla dominazione austriaca. Ripresa l'avanzata dei Cacciatori delle Alpi, Nullo partecipa alla difesa di Brescia e il 15 giugno alla battaglia di Treponti: per il coraggio dimostrato, Garibaldi lo definisce <<prode dei prodi>>.

 

Aprile-maggio 1860: partecipa agli incontri di Villa Vecchi a Quarto, durante i quali viene incaricato da Garibaldi nel selezionare i volontari per la spedizione intesa a liberare l'Italia meridionale. Il 3 maggio parte per Bergamo con un convoglio di trecento uomini diretto a Genova.

 

Maggio-agosto 1860: tra la notte del 5 e il 6 maggio i Mille partono da Quarto. Nullo affianca Garibaldi a bordo del vapore Piemonte, mentre i bergamaschi viaggiano sul Lombardo. Nullo, nel corpo delle Guide, si distingue in numerosi scontri: il 15 maggio a Calatafimi, dove viene colpito ad una gamba; il 27 maggio guida l'assalto alle barricate di Palermo e, per il coraggio dimostrato, il 4 giugno viene promosso capitano. L'8 luglio rientra a Bergamo per arruolare altri trecento volontari e condurli in Sicilia. Un mese dopo, contribuisce alla conquista del forte di Reggio Calabria.

 

Settembre-ottobre 1860: entrato a Napoli con Garibaldi, il 1° ottobre viene promosso tenente colonnello dopo la battaglia del Volturno.

 

Dicembre 1860-agosto 1861: Lascia Napoli per rientrare a Bergamo, dove torna a dedicarsi agli affari. Il 12 giugno riceve la nomina di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia.

 

Marzo-giugno 1862: dimessosi in marzo dall'esercito, Nullo coadiuva Garibaldi e Mazzini nel progetto di iniziative insurrezionali per completare l'unificazione, organizzate onde supplire all'indecisione del governo. Il 14 maggio il governo interviene militarmente per fermare l'iniziativa. Soltanto a giugno vengono rilasciati.

 

Agosto-ottobre 1862: il 4 agosto Nullo sbarca a Napoli con un gruppo di volontari per una spedizione verso Roma al comando di Garibaldi, nuovamente contro le direttive del governo. Il 29 agosto ad Aspromonte partecipa allo scontro tra garibaldini e l'esercito italiano inviato a fermare l'impresa. Insieme a Clemente Corte funge da mediatore con il comandante delle truppe regolari, Pallavicini. Viene poi imbarcato con Garibaldi ferito fino a La Spezia e successivamente rinchiuso nel carcere di Fenestrelle. Il 5 ottobre un'amnistia concede la libertà a tutti i prigionieri garibaldini.

 

Gennaio-maggio 1863: rientrato a Bergamo, Nullo collabora con il Partito d'azione nel promuovere a livello europeo iniziative insurrezionali. In particolare, nel gennaio del 1863, i democratici italiani operano a sostegno dei polacchi, insorti contro la leva generale imposta dall'Impero russo. Dopo aver preso impegni formali con il Comitato Rivoluzionario, Nullo coinvolge alcuni compagni d'armi in una spedizione in appoggio alla rivolta. Il 19 aprile lascia la città natale, diretto a Cracovia. Raggiunto dagli altri volontari, organizza militarmente un reparto d'italiani, francesi e polacchi e li guida oltre il confine russo. Il 5 maggio, nel primo scontro con le truppe zariste, muore a Krzykawka. Il suo corpo viene sepolto con onori nel cimitero di Olkusz, dove si trova ancora oggi.

 

tratto da:

Biografia essenziale di Francesco Nullo

http://www.bergamoestoria.it/schedaMostra.aspx?t=1&id=30

 

Francesco Nullo

bottom of page